Con l’amico Ivan e le mie piccole figlie vado a pescare al molo della stazione marittima, fra il gioco e la serietà che un’azione del genere può ingenerare in bambine di una certa età.
All’amo prendiamo praticamente solo guati, pesce ben noto nell’immaginario triestino.
Tanto per citare un esempio, davanti a noi vediamo Santa Maria del Guato, la nostra Pescheria, oggi Salone degli Incanti.
Il guato è brutto ed evoca qualifiche non proprio positive. E’ povero, viscido e fa bazilar per la sua pulizia
Ma soprattutto, e questo ci interessa, pare che questo guato-ghiozzo sia particolarmente buono.
E se fosse lui il re del golfo al pari dei sardoni?
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